Sunday, October 01, 2006

Call for Papers: The Philosophy of Computer Games

Call for Papers


The Philosophy of Computer Games

An Interdisciplinary Conference



We hereby invite scholars in any field who take a professional interest in the phenomenon of computer games to submit abstracts to the conference "The Philosophy of Computer Games", to be held in Modena/Reggio Emilia, Italy, on January 25-27, 2007.

The purpose of the conference is to investigate how current research on computer games calls for clarification of philosophical issues. Computer games constitute a major cultural and economic force in contemporary society, and make up a part of everyday life for a rapidly increasing number of people. This phenomenon calls for collective research by a range of disciplines and traditions. In line with this purpose, the conference is interdisciplinary, drawing together researchers from such diverse fields as philosophy, computer game theory, semiotics, aesthetics, sociology, psychology, anthropology, and education.

Your abstract should be between 150 and 300 words. Please specify which of the following aspects of gaming constitutes the primary focus for your submission. (1) "Computer Game Entities", devoted to metaphysical issues related to the virtual nature of computer game objects and events. (2) "Player Experience", which deals with the subjective standpoint of the player, ranging from issues about identity to issues concerning perceptual experience. (3) "The Ethics of Computer Games", devoted to moral, economic, and political issues that relate to the production, design, marketing, and public consumption of games.

Deadline for submission is October 16, 2006. Send your abstract to gameregistration@fps.no

Notification of accepted abstracts will be sent out by November 1, 2006.

Espen Aarseth
(Center for Computer Games Research at the IT-University of Copenhagen)

Olav Asheim
(Department of Philosophy, Classics, History of Art and Ideas at the University of Oslo)

Patrick Coppock
(Department of Social, Cognitive and Quantitative Science at the University of Modena/Reggio Emilia)

The conference is a collaboration between the following institutions:
  • Department of Philosophy, Classics, History of Art and Ideas at the University of Oslo, Norway
  • Department of Social, Cognitive and Quantitative Science at the University of Modena/Reggio Emilia, Italy
  • Center for Computer Games Research at the IT-University of Copenhagen, Denmark
  • Philosophical Project Centre (FPS), Oslo, Norway
For more information, visit the conference website http://game.unimore.it

Tuesday, August 29, 2006

Learn Norwegian in Røros with Linguanor

If you are planning to visit or move to Norway for a shorter or longer period, and would like to study Norwegian in the unique context of a friendly, historical mountain community that is also on UNESCO`s World Heritage List - the 350-year old mining town of Røros - then get in touch with Anne Margrethe Wessel and Tor Einar Sæther at Linguanor



E-mail: post@linguanor.no

You can visit their website here to find out more:
http://www.linguanor.no

Sunday, April 30, 2006

Emergence, Cognition, Consciousness animation

Follow the link below to follow an interesting Shockwave (you'll need to have the plugin installed to watch it) animation entitled "Emergence, Cognition, Consciousness", produced by A.C. EHRESMANN et J.P. VANBREMEERSCH (Octobre 2005) and presented at the Colloque International "Charles Ehresmann : 100 ans" Faculté des Sciences UPJV, Amiens - (FRANCE) 7-9 octobre 2005

Emergence, Cognition, Consciousness
http://perso.wanadoo.fr/vbm-ehr/ChEh/articles/ehrvbm/00T1.htm


Other articles by the same authors here:
http://perso.wanadoo.fr/vbm-ehr/Ang/W24T.htm

Monday, April 10, 2006

Sulla valutazione e il merito nella formazione e nella ricerca

Forum Università e Ricerca

La Valutazione
Incontro a Milano 1 febbraio 2006

Patrick J. Coppock
Università degli studi di Modena e Reggio Emilia
patcop@unimore.it

Questo articolo è un'elaborazione del mio breve intervento all'incontro del Forum dei Democratici di Sinistra sull'Università e Ricerca, sul tema della valutazione, a Milano, il 1 febbraio 2006. Nel corso della redazione ho cercato ad integrare qualche riflessione, sia personale che professionale, agli interventi degli altri partecipanti a Milano lo stesso giorno, e sui temi e contenuti d'altri incontri (a Milano, Roma e Bologna) sul futuro dell'università e della ricerca in Italia a cui ho assistito nel corso del 2005 e 2006, come parte del mio lavoro politico nell'ambito della protesta dei ricercatori contro il Decreto di Legge Moratti 4735, ora Legge 4 novembre 2005: 230. Ho cercato anche di incorporare alcuni dati ricavati da una lettura attenta di materiali informativi pubblicati nei mass-media, e circolati nell'ambito della protesta dei ricercatori italiani e tramite il Forum Università e Ricerca, nel corso degli ultimi due anni.

L'incontro a febbraio del Forum di Milano era dedicato ad un tema che mi sta proprio a cuore: la valutazione della qualità nella formazione e ricerca. Credo che lo sviluppo di una vera "cultura di valutazione", che è nazionale nella sua impostazione, e "capillare" nella sua diffusione a livello locale, sarà fondamentale per promuovere l'innovazione e il rinnovamento, lungo tutto l'arco della formazione e ricerca. La valutazione è uno strumento fondamentale e necessario, se vogliamo creare un sistema di formazione e ricerca pubblica della più alta qualità possibile. La riuscita o meno di questa "sfida" per il paese, d'interesse "nazionale", avrà inevitabilmente ripercussioni importanti anche ai livelli "globali", con effetti di lungo termine significativi anche nell'Europa e nel resto del mondo.

Se pensiamo bene, sembra ovvio che l'efficacia, la funzionalità e la qualità d'ogni grande rete internazionale di formazione e ricerca pubblica (e/o privata) dipenderà alla fine, della qualità d'ogni singolo "nodo" nella rete, visto in prospettiva "bottom up". La valutazione del merito riguarda realmente (naturalmente in modi diversi) ogni singola famiglia, ogni singolo asilo nido, scuola d'infanzia, scuola media, liceo classico, scientifico, tecnico, ecc., lungo tutto l'arco della vita, fino alla ricerca universitaria, e ai centri di grande importanza nazionale, europea ed internazionali, sia privati che pubblici. Se tutto è "in rete", è chiaro che tutto, assolutamente tutto, sarà interconnesso ed interdipendente. Se una parte della rete fa male il suo compito, tutto il resto ne risente le ripercussioni, in qualche modo, grande o piccolo.

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Saturday, March 04, 2006

Chi ha paura della terza cultura?

Dal sito di Gloria Origgi:

http://gloriaoriggi.blogspot.com/

Pubblicato sul Domenicale de Il Sole 24 Ore. Tutti i diritti riservati.

Che la scoperta di una classe di neuroni premotori nel cervello dei macachi possa avere importanti ripercussioni filosofiche sulla natura della socialità umana ha qualcosa di sorprendente: dopotutto, cosa c'entra l'attivazione di una cellula del sistema nervoso di una scimmia con il complesso intrigo delle nostre relazioni sociali? Al di là delle appassionanti discussioni suscitate da questa scoperta (per una visione d'insieme del dibattito recente si veda il convegno: www.interdisciplines.org/mirror ), essa ci dice qualcosa su come sono cambiati negli ultimi vent'anni i rapporti tra le 'due culture', come le aveva definite C.P. Snow nel suo famoso saggio del 1959 The Two Cultures, ossia tra scienze naturali e scienze umane. Antropologia, linguistica, sociologia, tutte discipline che stabilirono la loro autonomia affermando l'indipendenza del piano delle manifestazioni sociali e culturali umane dal loro sostrato biologico, lasciano spazio oggi a programmi di ricerca naturalistici, in continuità con i metodi delle scienze naturali (proprio questa settimana, a Parigi, l'antropologo Maurice Bloch ha svolto la sua lezione inaugurale al Collège de France sul tema: L'antropologia cognitiva alla prova della sperimentazione empirica: il caso della teoria della mente). E' possibile allora una terza cultura, come l'ha definita l'agente letterario John Brockman, in cui le scienze empiriche partecipano a renderci un?immagine di senso di noi stessi e del nostro agire?

Per leggere il resto dell'articolo [>>>>]
http://gloriaoriggi.blogspot.com/2006/02/chi-ha-paura-della-terza-cultura.html

Vede anche:

Interdisciplines
http://www.interdisciplines.org/

Art and Cognition Conferences
http://www.interdisciplines.org/artcognition

Thursday, January 26, 2006

Buon anno a tutti!




Le Drus, Chamonix, France


Un nuovo anno ha appena cominciato.


Il tempo vola ma le montagne rimangono, almeno per ora....