Thursday, November 22, 2007

Mozione: Ricercatori della Facoltà di Scienze UNIMORE 19.11.2007

Da Marina Cocchi, Facoltà di Scienze:

Vi allego la lettera che nella Facoltà di Scienze abbiamo fatto inserire ieri nelle comunicazioni e che riprenderemo come discussione nella prossima Facoltà.

Il nostro Preside sostiene però che la scheda dei carichi didattici (allegata) da noi incriminata per via della nota sulle ore minime di didattica frontale, sia stata mandata dal centro. Le schede che avete avuto dalle vostre Facoltà sono uguali?


saluti

Marina

Links:

Mozione 19.11.2007 in versione .pdf
Scheda Cariche Didattiche in versione .pdf
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Mozione Scienze 19.11.2007

Il nuovo regolamento didattico di Ateneo prevede (art. 32) che i Regolamenti di Facoltà, nell'ambito dell'impegno orario complessivo previsto dalla normativa vigente per le attività didattiche,stabilisca l'obbligatorietà di un numero minimo di ore di attività di insegnamento (lezioni, esercitazioni, ecc.) per i docenti e i Ricercatori. Per i ricercatori, come e' noto, un’attivita' didattica minima non e' prevista dalla L. 382/80, che al contrario, fissa un tetto massimo di ore di attività per le funzioni didattiche (non di insegnamento) e non permette il conferimento di corsi ai ricercatori. La possibilità di assegnare didattica frontale ai ricercatori, ancorché nella forma di supplenze o affidamenti gratuity, è iniziata con la sucessiva Legge 341/90 ma subordinata ad un esplicito loro consenso. La normativa vigente (Legge Moratti L. 230/2005), mantiene per i ricercatori l’impianto normativo precedente, ribadendo che l’affidamento di corsi richiede un esplicito consenso (art. 1 comma 11), e introduce un impegno minimo solamente per i professori di I e II fascia (120tp/80td ore di didattica frontale, art.1 comma 16), assunti dall'entrata in vigore della medesima.

Naturalmente l'Ateneo ha ben presente che l'attività frontale dei ricercatori è subordinata al loro esplicito consenso, dal momento che il Senato Accademico, nella seduta del 7 Feb 2006 ha deliberato che:

"Ai ricercatori possono essere affidati, con il loro consenso e fermo restando il rispettivo inquadramento e trattamento giuridico ed economico, corsi e moduli curricolari compatibilmente con la programmazione didattica definita dai competenti organi accademici, nonchè compiti di tutorato e di didattica integrativa".

I ricercatori del nostro Ateneo ritengono pertanto che questa norma sia in netto contrasto con la normativa vigente, illegittima e non rientri nell'autonomia dell'Ateneo, dal momento che configurerebbe una significativa variazione di diritti e doveri dei ricercatori, ovvero del loro status, che verrebbe addirittura a dipendere dalla specifica sede, quando non dalla specifica Facoltà.

I riceratori dell'Ateneo hanno attualmente in corso consultazioni con colleghi di altre sedi, con esperti di diritto e con i membri del CUN (una richiesta di chiarimento è stata anche inviata al Ministro Mussi e p.c. al Rettore) e chiederanno quanto prima agli organi di governo dell'Ateneo di non applicare questa norma e di emendare il Regolamento Didattico.

Nel frattempo, i rappresentanti dei Ricercatori in questa Facolta' invitano la Stessa a:

1) non tenere in nessun conto l'art. 32 di questa norma nei riguardi dei Ricercatori;
2) cancellare, l’indicazione di ottemperare ad un minimo di 80/100 ore di attività didattica dalla scheda dei carichi didattici, recentemente richiesta dalla Segreteria di Facolta' ed oggi in approvazione. Sottolineando che l’introduzione di questa nota nella scheda non è stata né motivata, nè oggetto di alcuna discussione in Facoltà.

Si ricorda infine che già nella seduta di questa Facoltà del 17-10-05 i Ricercatori (in concomitanza della ripresa della loro attività didattica dopo un periodo di sospensione per protesta) si erano espressi in merito ai carichi didattici chiedendo:

"l'individuazione di percorsi che possono portare ad una maggiore trasparenza sull'assegnazione dei corsi alla loro categoria. A tale scopo sono stati individuati alcuni PRIMI punti che possono essere riassunti come segue:

- Assegnazione dei corsi dapprima ai docenti di Prima e Seconda fascia
- Richiesta ai ricercatori del consenso scritto prima di procedere all'affidamento dei corsi
- Predisposizione di incentivi didattici che tengano maggior conto del carico dei ricercatori"

Ed avevano richiesto al Preside: "di farsi portavoce presso le altre Facoltà per una pressione congiunta in Senato sul problema della distribuzione dei carichi didattici e sulla revisione del regolamento in tema da sviluppare in modo coerente nell'autonomia del nostro Ateneo."

Dato l’esito, i Ricercatori chiedono che questa Facolta' individui ed approvi una modalita' per l'affidamento dei corsi che preveda una preventiva ed esplicita richiesta scritta di consenso all’inizio di ogni anno accademico.