Sunday, September 30, 2007

Candidatura Senato Accademico

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Cari/e colleghi/e ricercatori e docenti di I e II fascia

Sono ricercatore confermato nell'area disciplinaria M-FIL/05 Filosofia e teoria dei linguaggi, presso il Dipartimento di Scienze Sociali, Cognitive e Quantitative, sede di Reggio Emilia.

Vi scrivo per segnalarvi la mia intenzione di candidarmi quest'anno al Senato Accademico come rappresentante per l'area di scienze umanistiche, politiche e sociali.

La mia candidatura nasce sulla base delle mie esperienze degli ultimi anni nell'ambito della protesta nazionale dei ricercatori contro il DDL Moratti-De Maio a Modena-Reggio, ed in seguito portata avanti con la partecipazione in vari luoghi dell'attività politica, sia a livello locale che nazionale, per discutere e cercare di influire positivamente sullo sviluppo della riforma, ancora in atto e molto importante, del sistema universitario e di ricerca.

Queste esperienze mi hanno fatto capire l'importanza di riformare anche le modalità di governance dell'università. Tra altro sarà necessario tutelare meglio l'eticità della gestione e la comunicazione istituzionale (interna, esterna/ internazionale), e aumentare la trasparenza in tutti i processi decisionali e strategici dell'Ateneo. Questo sarà il modo migliore per creare una partecipazione più attiva e consapevole della vita della comunità universitaria da parte di tutti coloro che sono coinvolti nella ricerca, nella didattica e nella gestione, in particulare delle fasce universitarie tradizionalmente più "deboli": gli studenti e ricercatori, specialmente quelli più giovani in corso di formazione (specializzandi, dottorandi, assegnisiti, ecc.).

Più in generale, penso che i seguenti punti chiave della "missione" - una lista minima, non completa - saranno importante come punti di riferimento per una valutazione continua della qualità delle nostre strategie e pratiche di governance:

- Parità di opportunità e valorizzazione delle diversità;
- Riconoscimento e valorizzazione della molteplicità delle identità culturali;
- Dignità e rispetto per le singole persone;
- Sviluppo di programmi e moduli didattici sull'etica della formazione e della ricerca scientifica;
- Aumento della mobilità nazionale, comunitaria ed internazionale, a tutti i livelli;
- Aumento del numero di donne, giovani e disabili in posizioni di responsabilità;
- Aumento del numero di studenti, docenti e altro personale provenienti da paesi stranieri.

E' mia convinzione che le scienze umanistiche, politiche e sociali avranno un ruolo molto importante nello sviluppo e la valorizzazione della creatività. Esse possono potenziare l'abilità dei singoli, delle istituzioni sociali e culturali e delle aziende di "pensare lateralmente"; ciò significa essere positivamente critici per meglio capire, sfidare, e cambiare, quando necessario, le nostre abitudini e preconcetti culturali, per affrontare in modo innovativo i problemi emergenti, di carattere ambientale, politico, economico, socioculturale e, primo di tutto, etico.

Stiamo ora in mezzo a grandi processi di cambiamenti culturali, politici e sociali sia in Italia che in Europa e nel resto del mondo, connessi tra altro alla globalizzazione delle culture, della società, dell'economia e delle tecnologie di comunicazione, già in atto da parecchi anni. Il mercato del lavoro, e anche il modo di lavorare (e di studiare), stanno cambiando velocemente con la crescità e sempre più ampio diffusione della conoscenza nella società globale.

Per garantire uno sviluppo sostenibile, sia in Italia che nel resto del mondo, è fondamentale guardare indietro nella storia per ricordare le "lezioni del passato", ma non solo. E' anche importante guardare avanti con coraggio e speranza, cercando strade innovative con cui poter affrontare e risolvere nuovi problemi e sfide, ora sconusciuti.

Credo che lo "sguardo" umanistico-politico-sociale sia fondamentale per lo sviluppo di un atteggiamento aperto, libero, etico e prima di tutto relazionale ed interdisciplinare. Questo modo di concepire noi stessi, ed il nostro rapporto con gli altri, è fondamentale se vogliamo valorizzare il merito e l'eccellenza nella ricerca, nella didattica, e nella pianificazione e gestione strategica della communità universitaria per il futuro.

Credo e spero che le mie esperienze transculturali, che derivanno del fatto che ho cambiato paese quattro volte nel corso della vita: dall'Inghilterra, all'Irlanda del nord, alla Norvegia e alla fine qui in Italia, possano essere utili come risorse per il lavoro del Senato Accademico.

Lo stesso riguarda anche le mie competenze specifiche nelle discipline linguistiche, filosofiche e semiotiche.

Se qualcuno di voi ha voglia di parlare con me di persona riguardo la mia candidatura, vi lascio anche il mio numero di telefonino: 338 5070433.

Mi fa piacere sentire i vostri pareri e suggerimenti...

Qui trovete una lista dei miei pubblicazioni, un breve CV ecc.:
http://www.coppock-violi.com/web/Publication/

Il mio spazio web professionale:
http://www.coppock-violi.com/work/

Il mio spazio web personale:
http://coppock-violi.com

Due weblog che gestisco sulla riforma universitaria

THE VOICE OF UNIMORE
http://morattiddl.blogspot.com

unimore.in.form
http://unimoreinform.blogspot.com

Un caro saluto e buon lavoro

Patrick Coppock