Thursday, November 10, 2005

Reggio Emilia November 4, 2005: Il teatro della strada può cambiare la nostra consapovelezza culturale?

Come cambiare la consapevolezza culturale della gente rispetto ai i rituali giornalieri in cui partecipano??

Non è per niente facile: siamo sempre tutti in un certo senso "incorniciati" da un flusso complesso di abitudini culturali profondamente radicate, di modalità di pensare al mondo, fare le cose, essere insieme. Queste sono le cose che ci danno una senso di sicurezza e l'idea che le cose "sono state sempre così fin dal inizio". Inoltre tendiamo a pensare che debbano sempre essere così, anche nel futuro, anche se sappiamo probabilmente che non così. Infatti, partecipiamo tranquillamente ad un numero incredibile di piccoli o grandi rituali quotidiani senza pensare neppure un momento alle conseguenze di più ampio rispiro, specialmente a livello simbolico, ma anche pragmatico, per noi stessi, per i nostri vicini e i nostri cari, le nostri società ed infine, tutti quelli con cui condividiamo la responsabilità per la nostra vita su questo pianeta ormai troppo fragile.



Il videoclip da cui le immagine qui sopra sono stati presi, e che può essere visto seguendo il collegamento [ http://www.globalproject.info/IMG/wmv/4nove-2.wmv ] fornisce un esempio di alcuni giovani di Reggio Emilia mentre provano a ri-incorniciare e ri-semantizzare un evento culturale in un modo diverso da quello a cui Reggio Emilia è stato abituati nel passato ad accettare come "normale". Ciò avviene attraverso un pezzo coraggioso ed innovatorio di "teatro della strada" che usa la potenziale expressività del corpo femminile come mezzo di protesta politica in un modo non tradizionale per la sfera pubblica italiana, particolarmente in una città ancora piuttosto "provinciale" come Reggio Emilia.

La scena è la Piazza della Vittoria a Reggio Emilia. La data è il il 4 novembre 2005 il giorno della "Festa delle Forze Armate", una celebrazione istituito dal governo fascista per "trasformare le vittime di una guerra spietata ed non voluta in eroi coraggiosi che si immolavano per la patria", secondo le parole dei manifestanti.

La performanza nella piazza voglia suggerire un inedito collegamento tra il rituale culturale della celebrazione delle forze armate e la guerra tuttora in corso in Irak, dove le vere vittime non sono i soldati, ma uomini, donne e bambini iracheni morti, e feriti sia fisicamente che psicologicamente. E la guerra continua...

Dodieci partecipanti alla manifestazione sono stati detenuti per i seguenti reati:

1. Manfestazione senza permesso
2. Travestimento
3. Oscenità pubblicà

La domanda dei manifestanti: Che è la cosa più oscena, il corpo umano o la guerra spietata e non voluta?

Argomento di riflessione!

Visitare anche le pagine web del Global Project per più informazione su questa ed altre iniziativi:
http://www.globalproject.info/

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Reggio Emilia, Italy, November 4 2005: Can Street Theater change our cultural awareness?

How to change people's cultural awareness of the many day-to-day rituals they take part in??

It's not at all easy: we are always in some sense or other "framed" by a complex flow of deeply ingrained cultural habits, ways of thinking about the world, ways of doing, ways of being together. These give us a feeling of security, and also the idea that "things have always been this way as far back as we can remember". This tends also to make us think they must always be that way, also in the future, even though we, deep down, certainly know that this is not the case. But in fact, we quietly take part in an incredible number of smaller or larger rituals from day to day without giving one single thought to their wider consequences, particularly in symbolic and pragmatic terms, for ourselves, our nearest and dearest, our societies, and last but not least, all the others with whom we share responsibility for our life together on this all too fragile planet.

Well, here's one example of how some young people in Reggio Emilia have tried to reframe and reinterpret a cultural event in a way quite different from that which their city has become accustomed to accept as "normal". This happens by way of a courageous and innovative piece of street theatre which uses the expressiveness of the female body as a medium of political protest in a way that is extremely "untraditional" in the italian public sphere, especially in a still fairly provincial city like Reggio Emilia.

The scene of the event is the Piazza della Vittoria in Reggio Emilia, a small city not many kilometers north of the probably more well known regional capital of Bologna in Emilia Romagna, Italy.

The date is November 4th 2005, the day of the so-called "Festa delle Forze Armate", a celebration of the armed forces, originally instituted by the Fascist government of Benito Mussolini to, in the words of the performers: "transform the victims of a pitiless and undesired war into courageous heroes who died for the fatherland".



The performance in the piazza at Reggio Emilia, and the videoclip based on the event (from which the images above are taken) that can be seen by following the web link [http://www.globalproject.info/IMG/wmv/4nove-2.wmv ] suggest a hitherto unthought of reading of the cultural ritual celebrating the Italian Armed Forces, and connects it symbolically and pragmatically with the war still in course in Iraq, where the true victims are not the soldiers, but all the men, women and children of Iraq who are either dead, or wounded both physically and psychologically.

And still the war goes on...

Twelve of the participants in the protest performance were charged with the following demeanours:

1. Non authorised public protest
2. Bearing camoflage in a public place
3. Obscene acts in public


The protesters question: "What is more obscene, the human body or the cold brutality of an undesired war?"

Serious food for thought!

See also the website of The Global Project in Reggio Emilia for more information on this and other initiatives:
http://www.globalproject.info/index-en.html

Sunday, October 23, 2005

APPELLO DAL COORDINAMENTO NAZIONALE DEI RICERCATORI UNIVERSITARI ITALIANI

APPELLO DAL COORDINAMENTO NAZIONALE DEI RICERCATORI UNIVERSITARI ITALIANI

Cari colleghi,

le vicende delle ultime ore sottolineano, semmai ce ne fosse ancora bisogno, il clima di illegalità che sta accompagnando l'iter parlamentare del DDL sullo stato giuridico in questa sua ultima fase.

Il disprezzo da parte Ministro del parere della Commissione Affari Costituzionali e il successivo asservimento di quest'ultima ai voleri del Ministro stesso, stanno trasformando quest'ultima fase della legislatura in un vero e proprio incubo in cui anche la Costituzione diventa carta straccia. Ma in una sceneggiata il cui risultato netto è nullo, nel senso che in fondo siamo nella medesima (pessima) situazione di prima, c'è forse la speranza che il Presidente della Repubblica sia stato attento osservatore di quanto è successo ieri e tragga le dovute conclusioni prima di firmare questa legge sciagurata.

Ormai tutte le componenti del mondo universitario si mobilitano per la manifestazione del 25 ottobre che si preannuncia affollatissima. Spero che anche quei docenti critici nei confronti della legge ma tenutisi in disparte nelle manifestazioni di questi ultimi due anni capiscano l'importanza di essere in piazza a Montecitorio martedì prossimo assieme a Rettori, studenti, precari, rappresentanti delle associazioni dei consumatori, lavoratori dello spettacolo e soprattutto assieme a tutti gli altri docenti che hanno combattuto e combattono in prima linea per evitare la distruzione dell'Università pubblica.

E' l'ultima chiamata. Potrebbero non essercene altre. Non perdiamo l'occasione.

MARTEDI' 25 OTTOBRE 2005, ORE 11.00
MANIFESTAZIONE NAZIONALE DAVANTI ALLA CAMERA (MONTECITORIO)


cordialmente
Marco Merafina

Mozione DSSCQ UNIMORE 18.10.2005

MOZIONE SUL DISEGNO DI LEGGE D'INIZIATIVA DEL GOVERNO CONTENENTE "NUOVE DISPOSIZIONI CONCERNENTI I PROFESSORI E I RICERCATORI UNIVERSITARI E DELEGA AL GOVERNO PER IL RIORDINO DEL RECLUTAMENTO DEI PROFESSORI UNIVESITARI" APPROVATA ALL'UNANIMITA` DAL CONSIGLIO DEL DIPARTIMENTO DI SCIENZE SOCIALI, COGNITIVE E QUANTITATIVE DELL'UNIVERSITA` DI MODENA E REGGIO EMILIA NELLA SEDUTA DEL 18.10.2005

Il Consiglio del Dipartimento di Scienze Sociali, Cognitive e Quantitative, esaminato il testo del disegno di legge d'iniziativa del Governo contenente "Nuove disposizioni concernenti i professori e i ricercatori universitari e delega al Governo per il riordino del reclutamento dei professori univesitari" ritiene del tutto fondate le critiche formulate nei confronti di questo provvedimento da parte di numerosi autorevoli organismi accademici. In particolare il Consiglio del Dipartimento condivide le obiezioni espresse più volte dalla CRUI, dal Senato Accademico e dal Consiglio di Amministrazione dell'Universita` di Modena e Reggio Emilia. Il Consiglio del Dipartimento giudica in modo assai negativo la messa ad esaurimento del ruolo dei ricercatori universitari. L'istituzione della figura del ricercatore universitario ha rappresentato infatti una delle innovazioni migliori introdotte dal DPR 382/80 insieme alla istituzione del Dottorato di Ricerca. Un riordino dello stato giuridico dei docenti e ricercatori universitari non può che partire dalla constatazione che il Paese investe ancora troppo poco in ricerca e formazione universitaria rispetto ad altri paesi dell'Unione Europea. Il provvedimento in questione ritiene invece ancora una volta di poter riformare un sistema complesso come e` quello dell'universita` pubblica a "costo zero." Il Consiglio di Dipartimento e` pertanto seriamente preoccupato delle conseguenze che il provvedimento, qualora approvato, produrrebbe sul sistema dell'universita` e della ricerca pubblica e del fatto che alcune parti del provvedimento stesso sembrino essere addirittura in contrasto con la Carta Europea dei ricercatori. Osserva con rammarico che nella versione del provvedimento approvata dal Senato sono scomparsi tutti i riferimenti alla valuatazione della ricerca e non e` previsto alcuno strumento normativo che preveda incentivi a favore di attività di ricerca di provata qualita`. Osserva inoltre che il provvedimento non si muove ancora nella giusta direzione per quanto riguarda gli auspicati processi di internazionalizzazione delle universita` italiane e che l'istituzione della figura dei professori aggregati e` contraria alla concezione della figura del docente universitario che eserciti l'attivita` di ricerca come vera e propria professione. Per queste ragioni, in sintonia con lo spirito della settimana di mobilitazione proclamata dalle associazioni sindacali di categoria, il Dipartimento di Scienze Sociali, Cognitive e Quantitative si unisce alla protesta del mondo universitario affinche` si sospenda l'iter parlamentare del disegno di legge, arrivando a soluzioni concordate con le categorie interessate dalla riforma. Il Dipartimento invita inoltre il Rettore dell'Ateneo di Modena e Reggio Emilia a farsi portavoce presso la Conferenza dei Rettori della indifferibile necessita` di un segnale forte e unitario, ivi inclusa l'ipotesi di rassegnare le dimissioni in blocco dalla guida dei rispettivi Atenei, individuando altresi` le forme di comunicazione più opportune per informare l?opinione pubblica e le istituzioni circa la gravita` della situazione.

Thursday, October 06, 2005

UNIMORE contro il DDL Moratti!
Assemblea dei docenti, ricercatori, assegnisti, dottorandi, borsisti


Le scriventi Organizzazioni sindacali e Associazioni indicono un'Assemblea del personale in oggetto per

LUNEDI' 10 OTTOBRE DALLE ORE 12 ALLE ORE 14 PRESSO L'AULA MAGNA DELLA FACOLTA' DI GIURISPRUDENZA, Via Università 4 - Modena.

All'ordine del giorno l'analisi del DDL Moratti di riforma dello stato giuridico dei docenti e le iniziative da attuare per ottenerne il ritiro.

All'assemblea saranno presenti il Magnifico Rettore, Prof. Pellacani, l'Onorevole Roberto Guerzoni e un Rappresentante del Senato.

ADI, CISL-UNIVERSITA', FLC-CGIL, SNALS-UNIVERSITA', UILPA-UR


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Roma 28 settembre 2005

ADI, ADU, ANDU, APU, AURI, CISAL-Università, CISL-Università, CNRU, CNU, FIRU, FLC-CGIL, SNALS-Università, SUN, UILPA-UR, UDU

Oggi al Senato, proprio mentre di fronte si teneva una riuscita manifestazione di protesta promossa ed organizzata dalle organizzazioni sindacali e dalle associazioni della docenza universitaria, degli studenti e dei precari, il Governo e la maggioranza portavano a termine un pesantissimo e violento ulteriore attacco all'università italiana.
Un vero e proprio atto di forza, tramite la presentazione di un maxi-emendamento, su cui il Governo ha immediatamente posto la questione di fiducia - un atto che impedisce il dibattito parlamentare e costringe al voto immediato sul testo del Governo - che, nella sostanza, riscrive integralmente il testo approvato dalla Camera: il testo su cui il Governo otterà presumibilmente la fiducia nella nottata o domani mattina, è sostanzialmente quello, già noto dal mese di luglio, su cui la maggioranza aveva trovato un faticoso accordo.
Abbiamo già ripetutamente criticato nel merito anche questo "nuovo" testo che mantiene nella sostanza l'impianto ed i contenuti originari del ddl Moratti. Un progetto incentrato sulla precarizzazione del ruolo della docenza, cui si aggiunge un vero e proprio schiaffo alle aspettative dei ricercatori tramite il conferimento del titolo (onorifico !!!) di professore aggregato, che configura come già abbiamo ripetutamente sottolineato un vero e proprio smantellamento dell'università pubblica.
Un atteggiamento gravissimo quello del Governo, che non accetta alcuna forma di dissenso né dentro né fuori dal Parlamento. Atteggiamento che è necessario contrastare con la massima energia in vista del successivo (ormai necessario) passaggio alla Camera prevedibile per il mese di ottobre, mantenendo e sviluppando la massima unità del mondo universitario.
Comportamenti, quelli del Governo, ai quali sarebbe invece controproducente rispondere spostando il terreno del confronto all'interno del mondo universitario, lasciando intendere che la controparte sia altra rispetto al Governo ed alla maggioranza.
Chiamiamo le università italiane, in accordo anche con gli organi accademici, a promuovere per la settimana dal 10 al 15 ottobre il blocco di ogni attività, coinvolgendo nelle necessarie iniziative di sensibilizzazione l'intero mondo universitario e l'opinione pubblica in difesa della natura dell'istituzione e delle sue finalità.

Thursday, September 22, 2005

Comunicato organizzazioni e associazioni della docenza 21.9.2005

ADI, ADU, ANDU, APU, AURI, CISAL-Università, CISL-Università, CNRU, CNU, FIRU, FLC-CGIL, SNALS-Università, SUN, UILPA-UR, UDU


COMUNICATO

La decisione d'interrompere bruscamente il dibattito in Commissione e di portare il ddl del governo sulla riforma dello stato giuridico dei docenti universitari direttamente in Aula al Senato é estremamente grave, rappresentando un strappo alle normali procedure parlamentari. Si apprende, infatti, che il ddl sarà discusso e votato in Aula nei giorni 27, 28 e 29 settembre. Gira forte la voce che in quella sede il Governo chiederà la fiducia.
La materia oggetto del ddl è particolarmente delicata in quanto ha rilievo costituzionale, sia per i profili della libertà didattica e scientifica che contraddistingue l'insegnamento universitario, sia in relazione al principio di autonomia degli Atenei, al quale questa libertà è strettamente connessa. Appare veramente irresponsabile affrontare temi di notevole complessità e certamente "sensibili" sul piano dei valori costituzionali e degli interessi di un grande numero di cittadini (in primo luogo gli studenti e le loro famiglie) senza la condivisione del mondo universitario.
Denunciamo di fronte al Paese il clima di confusione e di scollamento nel quale si apre questo assurdo dibattito parlamentare in Aula, senza che si sia cercata alcuna convergenza con i rappresentanti del mondo universitario che, con unanime deliberazione, hanno respinto il progetto (non solo le rappresentanze dei docenti e le associazioni di dottori di ricerca, dottorandi, contrattisti, precari e studenti ma anche CUN, CRUI Conferenze dei Presidi, Senati Accademici e Consigli di Amministrazione, etc.). Ignorare i protagonisti reali della vita universitaria significa non solo mortificare le persone che quotidianamente sono impegnate negli Atenei ma anche tradire le aspettative della società civile, contribuendo al degrado del Paese.
Ci opponiamo a questo disegno perverso portato avanti con arroganza. La riforma non deve essere approvata: in Parlamento, nelle Università e nel Paese, chiunque abbia a cuore il futuro del nostro Paese deve nei prossimi giorni rendere visibile il proprio dissenso.
Indirizziamo al Paese un forte appello per la difesa del ruolo pubblico dell'Università, della qualità degli studi universitari, del diritto allo studio e siamo certi che questo accorato segnale verrà raccolto dai più, soprattutto in questa fase pre-elettorale che consentirà ad ognuno di giudicare le forze politiche e i loro rappresentanti.
A causa della brevità dei tempi, la normativa vigente non consente di indire uno sciopero per la fine del mese; intanto, i Sindacati e le Associazioni rappresentative della docenza universitaria indicono lo stato di massima agitazione nelle sedi, da portare avanti nelle forme più forti e coinvolgenti, nella fondamentale solidarietà di docenti, personale tecnico-amministrativo, precari, studenti:
- per il 27 settembre invitano i docenti, i precari e gli studenti a tenere assemblee nelle sedi ed ad occupare simbolicamente i Rettorati;
- per il 28 settembre è indetta una manifestazione nazionale di protesta in Roma davanti al Senato alle ore 11.

Roma, 21 settembre 2005

Sunday, September 04, 2005

Da ANDU: A SETTEMBRE MOBILITAZIONE PER IL RITIRO DEL DDL

Lo spostamento a settembre della votazione del DDL è il frutto della decisa opposizione al DDL espressa da tutta l'Università: CRUI, Conferenze dei Presidi, Senati Accademici e Consigli di Amministrazione, Consigli di Facoltà e di Dipartimento, Assemblee di Docenti e di Studenti, Organizzazioni unitarie della docenza. Questo rinvio consente la tempestiva ripresa della mobilitazione per ottenere il RITIRO definitivo di un provvedimento, inemendabile e devastante, con il quale si vuole finire di demolire l'Università statale di qualità, a vantaggio dei poteri forti accademici trasversali che vogliono gestire in maniera privatistica le risorse pubbliche per l'Università e la Ricerca. Con la cancellazione dell'Università statale si distrugge la principale risorsa del nostro Paese e si demolisce uno dei pilastri fondamentali della nostra democrazia. Per difendere l'Università statale riteniamo necessario anche che, coerentemente con le posizioni da loro assunte contro il DDL, i Rettori e i Presidi si dimettano. La mobilitazione del mondo universitario deve contestualmente proporsi l'obiettivo dell'emanazione urgente di tre provvedimenti:
a) il bando nei prossimi anni di almeno 20.000 posti in ruolo nella fascia di ingresso alla docenza per dare sbocco agli attuali precari e per 'prevenire' il prossimo pensionamento di circa la metà degli attuali docenti;
b) la trasformazione del ruolo dei ricercatori in terza fascia di professore per il reclutamento nella docenza;
c) la netta distinzione tra reclutamento e avanzamento nella carriera docente.

** Si ricorda che gli emendamenti del Relatore sostanzialmente prevedono:
1. messa ad esaurimento del ruolo dei ricercatori a partire dal 2013 (comma 2 bis, art. 3 del testo del DDL con gli emendamenti del Relatore);
2. cancellazione del comma 11, art. 4 che attribuiva 'a tutti' il titolo di "professore aggregato";
3. possibilità per gli attuali ricercatori "che hanno svolto tre anni di insegnamento" di tenere, a domanda, corsi e moduli (comma 3 bis, art. 4);
4. attribuzione ai ricercatori del "titolo di professore aggregato per il periodo di durata degli stessi corsi e moduli." (comma 3 bis, art. 4);
5. conferimento di incarichi pluriennali anche gratuiti (comma 3, art. 4);
6. durata fino a tre anni dei contratti di ricercatore a termine, rinnovabili per una durata complessiva di sei anni (comma 6, art. 4);
7. possibilità di "istituzione di una Autorità indipendente per la valutazione del sistema universitario" (comma 2, art. 2).

** Ripetiamo che, alla luce degli emendamenti del Relatore al DDL approvato dalla Camera, si possono evidenziare le caratteristiche del provvedimento che si vorrebbe fare approvare a settembre:

1. si va nella direzione dell'abolizione dello stato giuridico nazionale dei docenti. Infatti si prevede che i singoli Atenei disciplinino "con propri regolamenti" le procedure per il reclutamento dei professori e, al momento della chiamata, stabiliscano "il trattamento economico iniziale" (comma 1, art. 4). Per la prima volta le modalità di reclutamento in ruolo
saranno differenziate ateneo per ateneo e la retribuzione sarà 'personalizzata' per ogni singolo professore;
2. si introduce l'"idoneità scientifica nazionale", una sorta di 'libera docenza' a numero chiuso (lettera a del comma 1, art. 3), prerequisito per partecipare all'ulteriore "valutazione comparativa" per il reclutamento vero e proprio nei ruoli di professore ordinario e di professore associato (comma 1, art. 4);
3. si reintroducono i "professori incaricati", anche non retribuiti, senza limiti di tempo (comma 3, art. 4);
4. si introduce la figura del professore ordinario a termine in convenzione, anche privo di idoneità scientifica nazionale. Quest'ultimo può anche diventare direttore di dipartimento e presidente di CCS (comma 4, art. 4);
5. non si elimina l'attuale giungla di oltre 50.000 precari (compresi assegnisti e borsisti) e si aggiunge la figura del "contrattista di diritto privato" di durata fino a tre anni, rinnovabile per complessivi sei anni (comma 6, art. 4). In tal modo si ha un periodo medio di precariato di oltre 9 anni (assegno più contratto) dopo i 3 anni di dottorato;
6. il bando di nuovi posti di professore è sospeso fino all'emanazione dei decreti delegati (commi 1 e 2, art. 3);
7. l'attuale ruolo dei ricercatori è messo ad esaurimento a partire dal 2013 (comma 2 bis, art. 3), con la 'spinta' a preferire da subito, rispetto ai posti in ruolo, il bando dei contratti di ricercatore a tempo determinato, per i quali "sono previsti appositi incentivi" (comma 6, art. 4);
8. per gli attuali ricercatori che abbiano già svolto almeno tre anni di insegnamento e per i nuovi ricercatori è previsto il titolo di "professore aggregato" solo per il periodo dell'insegnamento (comma 3 bis, art. 4). Una non-novità, dato che già tanti anni fa il Consiglio di Stato ha chiarito che durante l'insegnamento si ha il titolo di "professore"
9. si ipotizza la costituzione di un'"Autorità indipendente" per valutare il Sistema nazionale delle Università, proprio nel momento in cui si sta facendo approvare la controriforma del CUN con la quale si priverebbe per sempre il Sistema di un Organismo nazionale di autogoverno, rappresentativo dell'intero mondo universitario. Un Organismo democratico, non corporativo e non parcellizzato, capace di difendere il Sistema dai poteri forti trasversali accademico-politici di cui l'Autorità 'indipendente' potrebbe diventare strumento.

*** E' evidente che nel DDL che si vorrebbe fare approvare nessuna delle richieste emerse dalla protesta del mondo universitario e avanzate dalle Organizzazioni unitarie della docenza è stata accolta:

1. si continua a non distinguere il reclutamento (che riteniamo dovrebbe svolgersi attraverso concorsi veramente nazionali) dall'avanzamento nella carriera docente (con idoneità nazionali a numero aperto), mantenendo così la cooptazione personale e l'attuale mercato dei finti concorsi (per l'avanzamento di carriera), che rimarranno comunque locali finché sarà dato alla Facoltà il potere di scegliere se e chi chiamare (questo potere è attualmente difeso da TUTTI i Gruppi parlamentari). La sovrapposizione tra reclutamento e avanzamento nella carriera docente rappresenta peraltro il principale ostacolo ad una valutazione non finalizzata al controllo gerarchico;
2. con l'introduzione dei ricercatori a tempo determinato si aumenta mediamente di altri sei anni il già intollerabile periodo di precariato. Tale periodo di precariato potrà proseguire senza limiti come professore incaricato, figura che non ha obbligo di ricerca;
3. non si trasforma il ruolo dei ricercatori in terza fascia permanente di professore, non riconoscendo così agli attuali ricercatori il ruolo docente effettivamente svolto. Anzi ai ricercatori, con il comma 15 dell'art. 4, si tolgono le mansioni docenti riconosciute con l'art. 12 della legge 19 novembre 1990, n. 341. Questo articolo, che si vuole abrogare, prevede, tra l'altro, che i ricercatori "possono essere componenti delle commissioni di esame di profitto" e "relatori di tesi di
laurea."

2 agosto 2005

Nota. Per il testo del DDL e degli emendamenti e per i resoconti della discussione al Senato:
http://www.senato.it/leg/14/BGT/Schede/Ddliter/23057.htm

Tuesday, June 14, 2005

Comunicato: COORDINAMENTO NAZIONALE RICERCATORI UNIVERSITARI (CNRU)

COORDINAMENTO NAZIONALE RICERCATORI UNIVERSITARI (CNRU)

Il giorno 10 giugno 2005 si è svolta l'Assemblea nazionale dei ricercatori universitari organizzata dal CNRU.
L'Assemblea prende atto con preoccupazione dell'accelerazione operata dal governo al fine di pervenire a una definitiva approvazione del DDL sullo stato giuridico, ribadisce il giudizio nettamente negativo ed esprime totale dissenso nei confronti dei suoi contenuti, soprattutto sulla messa ad esaurimento del ruolo attuale dei ricercatori universitari. Ritiene invece urgente e necessario un provvedimento che non rappresenti semplicemente uno stralcio-delega sui concorsi ispirato ai contenuti presenti nel DDL, ma distingua nettamente i meccanismi di reclutamento da quelli relativi alla progressione di carriera.
L'Assemblea ribadisce le proposte già indicate nel documento del 12 novembre scorso con i seguenti punti ritenuti irrinunciabili:
  • riconoscimento del ruolo di professore universitario per i ricercatori e la differenziazione tra i meccanismi di reclutamento e avanzamento di carriera, con la previsione per questi ultimi, di un budget aggiuntivo e di giudizi di idoneità a numero aperto;
  • programma di reclutamento in ruolo di 20 mila nuovi docenti per far fronte ai prossimi pensionamenti;
  • unicità del contratto di ricerca dopo il dottorato, di tipo subordinato e di durata non superiore a tre anni.
La maggioranza parlamentare non ha mai recepito alcun punto migliorativo, rifiutando sistematicamente ogni tipo di confronto. Conseguentemente il tempo delle trattative deve essere ritenuto concluso.
L'assemblea considera inemendabile e disorganico il testo del DDL approvato il 1 giugno 2005 dalla VII Commissione della Camera, pertanto ne chiede il ritiro immediato e proclama lo stato di agitazione articolato nei seguenti punti:
  • rifiuto di ricoprire incarichi di docenza per il prossimo anno accademico;
  • rifiuto di partecipare alle sedute di laurea della sessione di giugno;
  • rifiuto di partecipare alle commissioni di esame nella settimana 20-27 giugno 2005;
  • rifiuto di presentare domanda per ottenere il titolo di professore aggregato, qualora esso fosse istituito.
Il Coordinamento Nazionale dei Ricercatori Universitari, inoltre, invita tutte le Componenti del mondo universitario ad aderire a tali forme di agitazione e a partecipare alla protesta, indetta dalle organizzazioni sindacali e dalle associazioni della docenza, che si terrà a Montecitorio il prossimo 14 giugno in concomitanza con l'inizio della discussione in Aula del DDL sullo stato giuridico.
Il Coordinamento, infine, convoca una conferenza stampa per lo stesso 14 giugno 2005 alle ore 16 presso l'Università La Sapienza, nel corso della quale verranno indicate le modalità dello sciopero della fame che alcuni membri del Coordinamento attueranno presso le diverse sedi.

Thursday, May 19, 2005

Confronto tra due petizioni - interessante!

APPELLO CONTRO IL DDL MORATTI - Febbraio 2005

La petizione contro il DDL Moratti, che chiedeva il ritiro del DDL stesso, è stata organizzata da un gruppo di docenti dell'università di Salerno nel febbraio 2005 nell'imminenza della discussione in aula alla Camera del DDL nel marzo 2005. Tale raccolta di firme è stata ospitata sul sito internet
http://www.petitiononline.com/moratti/petition.html
dove sono ancora visibili.

Le firme raccolte in poche settimane sono state 8488. E' doveroso ricordare che non c'è stato nessun controllo delle firme, questo è stato lasciato alla responsabilità e buona fede di chi voleva aderire.

Un primo controllo a posteriori ha rivelato la presenza di firme incomplete, ripetute, fasulle o inventate magari con lo spirito di rendere vano il lavoro di chi civilmente si adopera per partecipare in modo democratico alla discussione su un provvedimento di legge. L'incidenza di queste firme nulle sembra tuttavia essere piuttosto marginale nei numeri rispetto alla portata totale.

Nell'attesa di una analisi più dettagliata, o di una nuova raccolta con criteri più selettivi su una mozione più elaborata, pubblichiamo i risultati della suddetta petizione dopo un primo vaglio delle firme.

Al netto, al momento, di meno di 200 firme cancellate risulta esserci la seguente suddivisione:
  • ordinari ........................... 956 .. 12.7%
  • associati ......................... 1200 .. 15.9%
  • ricercatori ....................... 2292 .. 30.5%
  • ricercatori di enti di ricerca ...... 95 .. 0.01%
  • post-doc, assegnisti, contrat. .... 1024 .. 13.6%
  • dottorandi ........................ 1221 .. 16.2%
  • studenti ........................... 444 .. 0.06%
  • altro .............................. 292 .. 0.04%
  • Tot. ...............................7524
Mentre, per il personale universitario l'analisi è fatta in modo un pò più rigoroso, per le altre firme è fatta sulla base del conteggio di alcune parole chiave e quindi meno rigoroso.

Le firme del personale docente universitario sono state scorporate per ruolo.
Il numero a fianco delle firme corrisponde al numero d'ordine originale sulla petizione.

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APPELLO PER L'UNIVERSITA' - Magna Carta - Maggio 2005

Le adesioni all'appello di Magna Carta sono al momento (14 Maggio 2005) circa 1300
e rappresentano circa il 2.2% dei docenti universitari.

Da una sommaria analisi le firme risultano così distribuite:
  • facoltà n.
  • -----------------
  • Medicina .... 381
  • Ingegneria .. 150
  • Lettere ..... 110
  • SMFN ........ 105
  • Economia ..... 97
  • Agraria ...... 86
  • Sc.Polit. .... 71
  • Giurisprud. .. 57
  • Sc.Formaz. ... 52
  • Architett. ... 31
  • Veterinaria .. 26
  • Farmacia ..... 26
  • Lingue ....... 18
  • Sociologia ... 14
  • Varie ....... <10>

  • ruolo n .
  • ---------------------
  • ordinari ..... 680 ... 56.0%
  • associati .... 344 ... 28.3%
  • ricercatori .. 190 ... 15.7%
  • Tot. ........ 1214

Appello Magna Carta e relative firme:
http://cnu.cineca.it/nazionale05/33888451.pdf

Ringrazio sentitamente il Prof.Claudio Amovilli dell'Università di Pisa per l'elaborazione dei dati.

T. Sapigni

Computer Games and Reality

Today I'm off to Copenhagen for a research workshop on computer games and reality organised by the Center for Computer Games Research at the Information Technology University of Copenhagen, in collaboration with Filosofisk Prosjektsenter in Oslo, Norway, and the Department of Philosophy, Classics, History of Art and Ideas at the University of Oslo.

The workshop is entitled "The Third Place" - Computer Games and our Conception of the Real

Below is a link to my (provisional) Power Point presentation for the workshop, which I have called, as more or less as suggested for me by the organisers (and thanks for that!) Possible Worlds and Real Worlds in Interaction? Semiotic "Transworld" Perspectives. Here's a pdf version.

Many thanks to colleagues Anita Leirfall (UiO), Espen Aarseth (ITU) and John Richard Sageng (UiO and FPS) for the invitation to the workshop, and for help in taking care of all the necessary practical arrangements in connection with my trip.

Tuesday, April 26, 2005

Dall'ANDU: Messaggio di Luciano Modica

[Vede anche il Bollettino Università & Ricerca: http://www.bur.it/ ]

Diffondiamo il messaggio di Luciano Modica in risposta al documento dell'ANDU "Due Appelli, un Sistema" (nota 1), che si riferiva ad un intervento di Modica apparso sul Riformista del 14.4.05 (nota 2).

Il documento dell'ANDU, inviato sotto forma di intervento al Riformista, è stato pubblicato da questo quotidiano il 19.4.05 (nota 3).

Nota 1. Per in testo del documento dell'ANDU "Due Appelli, un Sistema":
http://www.bur.it/sezioni/sez_andu.php 19 aprile 2005

Nota 2. Per il testo dell'intervento di Luciano Modica "Basta con le teorie sulla maggioranza silenziosa" sul Riformista del 14.4.05, pag. 6:
http://www.unipi.it/rassegna/archivio/2005/04/32994989.pdf

Nota 3.Per il testo dell'intervento dell'ANDU "Due appelli per difendere lo stesso sistema" sul Riformista del 19.4.05, pag. 6:
http://rassegnastampa.unipi.it/rassegna/archivio/2005/04/33132752.pdf

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Da Luciano Modica in risposta al documento dell'ANDU "Due Appelli, un Sistema"

Ho letto i vostri commenti al mio articolo sul Riformista. Poiché nell'articolo faccio cenno, tra i "capitoli di approfondimento", al Seminaro Nazionale DS del 3 febbraio 2004, e visto che nessuno degli interventi presentati in quel Seminario (di Fassino, Ranieri, Modica, Saccà, Martella, Fancelli, Tocci et al.) risulta citato in fondo al vostro testo, per aiutare la completezza dell'informazione vi segnalo che il mio lungo intervento in quella sede, pubblicato anche nel volume che ne raccoglie gli atti, si può trovare anche in rete, ad esempio in:

http://www.lucianomodica.it/attivita_view.php?id=44

Si intitola "A partire dall'autonomia. Per un programma di governo organico e complessivo sull'Università italiana".

Luciano Modica

Monday, April 25, 2005

Il vangelo secondo precario

Ecco un progetto di "produzione dal basso" che mi pare sia interessante che innovativi da tanti punti di vista (e non meno dal punto di vista del marketing dei prodotti e progetti culturali in rete)

Guardatelo, e potrete magari valutarvi anche la partecipazione nel progetto con qualche spunti, immagini ed altri materiali autoprodotti, dal nostro meraviglio mondo, sempre in sviluppo, del precariato universitario?

Il vangelo secondo precario

Dal sito del progetto:

Il vangelo secondo precario il film!

Far ridere, far pensare, sara' il tuo primo film!

Ci sono almeno tre ottimi motivi per finanziare il Vangelo secondo Precario:

Il trailer: guardatelo, siamo certi che vi piacera'

L'argomento: il precariato trattato senza mediazioni e addolcimenti

Il costo: sottoscrivere il progetto costa solo 10 euro e vi da' diritto ad una copia dvd del film una volta realizzato e al vostro nome nei titoli di coda.

Sottoscrivere il film la cosa piu' importante ma non l'unica:

potete diffondere il Vangelo secondo Precario facendo girare la locandina via e-mail

potete collaborare alla realizzazione del film ! Fateci ascoltare la vostra musica, mandateci fotografie e illustrazioni sul tema, raccontateci le vostre storie di precariato per ispirare la scrittura definitiva della sceneggiatura, segnalateci una location per le riprese, insomma, se pensate di potervi rendere utili, fatevi vivi!

Il vangelo secondo Precario

Far ridere, far pensare, sar il tuo primo film!

E adesso beccatevi il trailer!

Wednesday, April 20, 2005

Lavori della VII Commissione sospesi

Da collega Marco Merafina a Roma

Cari colleghi,

i lavori della VII Commissione sono stati sospesi a data da destinarsi in seguito alla crisi di governo. Pertanto la discussione sul DDL prevista in commissione per il 19 aprile non si è tenuta.

In attesa dello svolgimento della crisi e nell'impossibilità di prevedere al momento la sorte del DDL riguardante lo stato giuridico dei docenti universitari, credo sia opportuno rimandare ogni eventuale riunione del coordinamento nazionale fino al momento in cui siano più chiari i possibili sviluppi.

cordiali saluti
Marco Merafina

Comunicato 14 aprile

ADU, ANDU, APU, AURI, CISAL-Università, CISL-Università, CNRU, CNU, FIRU, FLC-CGIL, SNALS-Università, SUN, UILPA-UR

ROMA 14 APRILE 2005 - COMUNICATO

Le Organizzazioni sindacali e le Associazioni rappresentative della docenza universitaria hanno esaminato la situazione dell'Università e lo stato dei provvedimenti ministeriali e legislativi sulle Università.

Da una parte il quadro politico generale è certamente complesso e in movimento, ma i suoi esiti sono non prevedibili e quindi esso si pone come una variabile da cui è opportuno prescindere. Dall'altra stanno emergendo dall'ambiente accademico tentativi di autolegittimazione a fare proposte, per ora senza contenuti.

L'annunciato dibattito alla Camera sul disegno di legge sullo stato giuridico, calendarizzato per il 26 aprile, sembrerebbe slittare almeno di una settimana e comunque il provvedimento certamente non conterrà:
  • la distinzione tra reclutamento ed avanzamento di carriera;
  • l'introduzione della terza fascia dei professori, non ad esaurimento;
  • la costituzione di un sistema imparziale di valutazione;
  • un piano pluriennale di reclutamento di 20.000 posti di ruolo;
  • adeguate risorse aggiuntive economiche e di personale.
In assenza di questi necessari contenuti, si ribadisce la richiesta di ritiro del provvedimento.

Grande preoccupazione vi è inoltre nelle Università per l'introduzione dei requisiti minimi (DM 15/2005), la loro applicazione e i loro effetti; fortissimo è l'allarme, in particolare negli studenti, che ne hanno colto le conseguenze nefaste per un vero diritto all'accesso al sapere.

Le Organizzazioni e le Associazioni riaffermano che il dibattito pubblico sullo stato giuridico dei docenti universitari e più in generale sull'Università deve continuare ad essere all'attenzione del Paese e delle forze politiche. Per questo è necessario che lo stato di mobilitazione negli Atenei nelle prossime settimane riprenda con il massimo vigore.

Invitano le forze politiche e le istanze del sistema universitario a tutti i livelli ad una giornata di Confronto sulle proposte per la nuova Università che le rappresentanze della docenza universitaria hanno costruito e difeso con nettezza in questi anni, a fronte di proposte governative provocatorie e reazionarie e di fallimentari tentativi di apparente mediazione.

Le Organizzazioni sindacali e le Associazioni rappresentative della docenza invitano docenti, precari e studenti
  • a ripetere l?occupazione simbolica dei Rettorati il giorno in cui dovesse riprendere la discussione in aula alla Camera;
  • a partecipare il giorno mercoledì 4 maggio 2005 al presidio di mobilitazione davanti al Parlamento alle ore 11
  • alla giornata di confronto sulle nostre proposte, che avrà luogo a Roma martedì 17 maggio 2005, in una sede di cui sarà data tempestiva comunicazione.

Sunday, March 20, 2005

Comunicato Stampa 18 marzo 2005

ADU, ANDU, APU, AURI, CISAL-Università, CISL-Università, CNRU, CNU, FIRU, FLC-CGIL, SNALS-Università, SUN, UILPA-UR

COMUNICATO STAMPA

Le Associazioni e i Sindacati rappresentativi della docenza universitaria presa visione del disegno di legge di conversione del decreto-legge 31 gennaio 2005, n.7 approvato ieri con modificazioni alla Camera dei Deputati non possono ancora una volta non esprimere il più netto dissenso rispetto alla circostanza che in un contesto improprio, quale il decreto-legge,oltre ad inserire elementi di stato giuridico - diminuzione dello straordinariato per ricercatori - si proceda ad una parziale modifica dei concorsi, prefigurando il mantenimento degli attuali meccanismi concorsuali, anziché distinguere nettamente il reclutamento dagli avanzamenti di carriera, scelta ancora più grave per il fatto che é ancora aperta la discussione su un disegno di legge Governativo riguardante le stesse questioni.

Questi fatti rendono ancora più problematici i rapporti tra Ministero e Associazioni e Sindacati rappresentativi della docenza, non contribuiscono al rasserenamento degli animi per un proficuo rapporto di collaborazione e non possono che accrescere l'allarme e lamobilitazione del mondo universitario.

Roma 18 marzo 2005

Monday, March 14, 2005

What is a researcher? European Commission defines roles and responsibilities

On 11 March the European Commission has adopted a European Charter for Researchers and a Code of Conduct for the Recruitment of Researchers. These two documents are key elements in the EU?s policy to make research an attractive career, which is a vital feature of its strategy to stimulate economic and employment growth. The Charter and Code of Conduct will give individual researchers the same rights and obligations wherever they may work throughout the EU. This should help counter the fact that research careers in Europe are fragmented at local, regional, national or sectoral level, and allow Europe to make the most of its scientific potential.

"Without researchers, there is no science in Europe" said Janez Potocnik, European Commissioner for Science and Research. "That is why it is crucial to address the status of researchers. By setting out the roles and responsibilities of researchers, we are going some way to ensuring that researchers, wherever they work, are treated with the respect and esteem they deserve."

700.000 additional researchers are deemed necessary to attain the objective of 3% of EU GDP for R&D and at the same time replace the ageing workforce in research. Although the number of researchers in the EU rose slightly from 5.4 per 1000 workforce in 1999 to 5.7 in 2001, this is well below the level in other countries that invest more (USA 8.1; Japan 9.1)

The potential shortage of researchers could pose a serious threat to the EU?s innovation, knowledge and productivity in the near future and may hamper the attainment of the Lisbon and Barcelona objectives.

Consequently, Europe must improve its attractiveness to researchers and increase the participation of women researchers. It must provide researchers with long term career prospects by improving their employment and working conditions, reinforcing R&D as a professions and creating more favourable conditions for mobility within a given research career path.

The Charter and the Code of Conduct contribute to this objective by addressing Member States, employers, funding organisations and researchers at all career stages. They cover all fields of research in the public and private sectors, irrespective of the nature of the appointment or employment, the legal status of the employer or the type of organisation or establishment in which the work is carried out.

The European Charter for Researchers addresses the roles, responsibilities and entitlements of researchers and their employers or funding organisations. It aims at ensuring that the relationship between these parties contributes to successful performance in the generation, transfer and sharing of knowledge, and to the career development of researchers.

The Code of Conduct for the Recruitment of Researchers aims to improve recruitment, to make selection procedures fairer and more transparent and proposes different means of judging merit: Merit should not just be measured on the number of publications but on a wider range of evaluation criteria, such as teaching, supervision, teamwork, knowledge transfer, management and public awareness activities.

Practical implementation will be the responsibility of the employers, funders and the researchers themselves. Both they and Member States have been closely involved in the preparations of the Charter and Code of Conduct and have welcomed the initiative.

Download the Charter in German, English, French

Link to EU source site: The Researcher's Mobility Portal

Tuesday, March 08, 2005

DDL: RIMANDATO IN COMMISSIONE!!

ADU, ANDU, APU, AURI, CISAL-Università, CISL-Università, CNRU, CNU, FIRU, FLC-CGIL, SNALS-Università, SUN, UILPA-UR

Comunicato

In seguito alla forte mobilitazione promossa dai Sindacati e dalle asociazioni rappresentative della docenza universitaria ed alle prese di posizione di Collegi dei presidi, Senati Accademici, Consigli di Amministrazione, Consigli di Facoltà e di Corsi di Studio e da ultimo della CRUI, il disegno di legge-delega del Ministro Moratti viene rimandato in Commissione Cultura per un ulteriore approfondimento. Forti di questo primo parziale successo la Manifestazione Nazionale programmata per il 15 marzo p.v. è rinviata a data da definirsi. In questa nuova fase, in cui è necessario mantenere lo stato di agitazione negli Atenei, i Sindacati e le Associazioni terranno alta l'attenzione e si impegneranno per la formulazione di un nuovo testo rispondente agli interessi dell'Università e del Paese.

Roma, 8 marzo 2005


Legge anche il Comunicato Stampa di Titti de Simone

Thursday, March 03, 2005

SUL SCIOPERO NAZIONALE 2 MARZO 2005

COMUNICATO STAMPA

Le Organizzazioni sindacali e le Associazioni della docenza universitaria registrano con grande soddisfazione la straordinaria adesione allo sciopero generale indetto per oggi 2 marzo 2005 e l'ampia partecipazione alle manifestazioni che hanno avuto luogo in quasi tutte le sedi universitarie.
Nell'Assemblea nazionale tenuta in Roma, alla quale sono state invitate tutte le forze politiche, sono intervenuti i promotori della protesta e i rappresentanti delle forze politiche e parlamentari dell'opposizione.
Si e' preso atto che gli emendamenti presentati ieri dal relatore di maggioranza non contengono nessuna vera novita'.
Le Organizzazioni e le Associazioni si impegnano a proseguire il confronto con tutte le forze politiche e parlamentari; invitano tutti a intensificare la mobilitazione nelle sedi e comunicano che la prevista manifestazione nazionale avra' luogo prima di Pasqua, in Roma; luogo e data saranno precisati nei prossimi giorni.

ADU, ANDU, APU, AURI, CISAL-Universita', CISL-Universita', CNRU, CNU, FIRU, FLC-CGIL, SNALS-Universita', SUN, UILPA-UR


Tuesday, February 22, 2005

SCIOPERO UNIVERSITARIO 2 MARZO 2005


ADU, ANDU, APU, CISAL-Università, CISL-Università, CNRU, CNU, FIRU, FLC-CGIL, SNALS-Università, SUN, UILPA-UR

COMUNICATO 17 FEBBRAIO 2005

Nel quadro degli incontri richiesti a tutti i Gruppi Parlamentari, le Organizzazioni Sindacali e le Associazioni rappresentative della docenza universitaria hanno incontrato oggi, 17 febbraio 2005, alle ore 12, i Capigruppo dei Partiti dell'Unione, che hanno manifestato piena disponibilità al confronto.

Le Organizzazioni e le Associazioni hanno ribadito la loro preoccupazione per gli ultimi provvedimenti governativi e per lo stato di incertezza sempre più grave per i nostri giovani; hanno altresì ricordato gli imminenti momenti di mobilitazione e di sciopero.

I Rappresentanti dell'Unione hanno pienamente condiviso le valutazioni delle Organizzazioni e delle Associazioni, impegnandosi a difendere ovunque sia possibile l'Università statale e la sua funzione nel Paese.

I Rappresentanti dell'Unione hanno aggiornato i presenti sullo stato dei lavori parlamentari. Allo stato attuale non appare possibile tracciare uno scadenzario preciso; prudenzialmente si può ipotizzare che il 21 p.v. la discussione parlamentare in Aula dovrebbe cominciare, senza certezze sui tempi nella prosecuzione dei lavori.

Quanto all'ipotesi, che sta circolando, di trasformazione parziale (il cd. stralcio) o totale del disegno di legge delega in legge ordinaria, questa ipotesi non ha ancora contenuti definiti e i Partiti dell'Unione sono ad essa contrari.

In questa situazione di incertezza, le Organizzazioni e le Associazioni confermano le iniziative di mobilitazione e invitano allo sciopero il 2 marzo 2005.

Monday, January 31, 2005

RIUNIONE DEL COORDINAMENTO NAZIONALE RICERCATORI UNIVERSITARI DEL 28 GENNAIO 2005

Il Coordinamento Nazionale Ricercatori Universitari (CNRU) esprime grande preoccupazione per l'avvenuta calendarizzazione alla Camera, per il 21 febbraio 2005, del DDL Moratti sullo stato giuridico della docenza universitaria, per il quale si prospetta la sostanziale conferma dei contenuti definiti dalla VII Commissione nel luglio scorso.

Il Coordinamento ha preso visione e discusso il documento della CRUI sullo stato giuridico della docenza (accettato inspiegabilmente all'unanimità anche dal CUN).

In sostanza, la CRUI fa proprio quanto già previsto dal DDL Moratti, dopo le modifiche del luglio scorso, nonostante le forti critiche contenute in tutti i documenti precedenti del CUN, dei Collegi dei Presidi, dei Senati Accademici (Rettori compresi), dei Consigli di Facoltà e di Dipartimento, delle Organizzazioni Unitarie della Docenza e dello stesso CNRU. I contenuti del documento CRUI prefigurano una netta separazione tra la carriera di docenza e la carriera dei nuovi ricercatori ("Aggregati per la Ricerca"), nel quadro di una preoccupante divisione tra le due funzioni che il Coordinamento ha sempre considerato inscindibili.

Il CNRU esprime un giudizio negativo in particolare su:
  • l'impianto generale della docenza previsto nel documento CRUI;
  • il nuovo ruolo di "Aggregato per la Ricerca", che si configura come un'ulteriore figura subalterna;
  • la figura, che nasce ad esaurimento, del "Professore Aggregato", prevista per gli attuali Ricercatori di ruolo (dopo la valutazione di una commissione di Ateneo), già prevista dal DDL col nome di "Professore Aggiunto" ed ampiamente respinta dal mondo universitario;
  • il mantenimento del lungo precariato con assegni, borse biennali post-dottorato e contratti biennali rinnovabili una sola volta;
  • i meccanismi poco chiari di passaggio da una fascia docente all'altra e comunque senza distinzione tra reclutamento e avanzamento di carriera;
  • la riduzione a un solo idoneo negli attuali concorsi a Professore.
Nessuna di queste proposte risponde a quanto richiesto dalla piattaforma propositiva approvata il 12 novembre scorso dal CNRU e cioè:
  • il riconoscimento del ruolo di Professore Universitario per i Ricercatori e la differenziazione tra i meccanismi di reclutamento e avanzamento di carriera, con la previsione per questi ultimi, di un budget aggiuntivo e di giudizi di idoneità a numero aperto;
  • il mantenimento dell'attuale differenza tra tempo pieno e tempo definito;
  • ai prossimi pensionamenti, supportato da un congruo e specifico finanziamento;
  • l'unicità del contratto di ricerca dopo il dottorato, di tipo subordinato e di durata non superiore a tre anni.
Inoltre, il CNRU sottolinea l'enorme confusione e l'incompetenza che il governo continua a manifestare con provvedimenti incoerenti tra loro: blocco dei concorsi, piano triennale del fabbisogno di personale entro il 31 marzo 2005, riduzione della durata della conferma per i Ricercatori appena assunti per metterli subito ad esaurimento.

Di fronte alla volontà del Ministro di mantenere lo strumento della legge-delega e in vista della discussione del provvedimento alla Camera, il Coordinamento Nazionale decide le seguenti forme di lotta:
  • Blocco di tutte le attività universitarie nella settimana dal 21 al 26 febbraio (in concomitanza con la discussione del DDL) con la convocazione di assemblee permanenti;
  • Occupazione simbolica dei rettorati e sit-in davanti al Parlamento per il giorno 21 febbraio 2005;
  • Partecipazione alla manifestazione nazionale del 2 marzo prossimo.
Il CNRU, infine, invita le sedi a proseguire ed intensificare tutte le forme di protesta finora adottate (astensione da supplenze ed affidamenti, astensione dagli organi di gestione della didattica, ecc.), elaborando a livello locale nuove piattaforme di lotta.

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Sito nazionale della protesta: http://protesta.di.uniroma1.it/twiki/view/
Diamo voce all'universita': http://www.bur.it/diamovoce/diamovoce.php
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