Saturday, March 04, 2006

Chi ha paura della terza cultura?

Dal sito di Gloria Origgi:

http://gloriaoriggi.blogspot.com/

Pubblicato sul Domenicale de Il Sole 24 Ore. Tutti i diritti riservati.

Che la scoperta di una classe di neuroni premotori nel cervello dei macachi possa avere importanti ripercussioni filosofiche sulla natura della socialità umana ha qualcosa di sorprendente: dopotutto, cosa c'entra l'attivazione di una cellula del sistema nervoso di una scimmia con il complesso intrigo delle nostre relazioni sociali? Al di là delle appassionanti discussioni suscitate da questa scoperta (per una visione d'insieme del dibattito recente si veda il convegno: www.interdisciplines.org/mirror ), essa ci dice qualcosa su come sono cambiati negli ultimi vent'anni i rapporti tra le 'due culture', come le aveva definite C.P. Snow nel suo famoso saggio del 1959 The Two Cultures, ossia tra scienze naturali e scienze umane. Antropologia, linguistica, sociologia, tutte discipline che stabilirono la loro autonomia affermando l'indipendenza del piano delle manifestazioni sociali e culturali umane dal loro sostrato biologico, lasciano spazio oggi a programmi di ricerca naturalistici, in continuità con i metodi delle scienze naturali (proprio questa settimana, a Parigi, l'antropologo Maurice Bloch ha svolto la sua lezione inaugurale al Collège de France sul tema: L'antropologia cognitiva alla prova della sperimentazione empirica: il caso della teoria della mente). E' possibile allora una terza cultura, come l'ha definita l'agente letterario John Brockman, in cui le scienze empiriche partecipano a renderci un?immagine di senso di noi stessi e del nostro agire?

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Vede anche:

Interdisciplines
http://www.interdisciplines.org/

Art and Cognition Conferences
http://www.interdisciplines.org/artcognition